Supper at Emmaus (1602) National Gallery, London. Caravaggio. Another masterpiece of Christian art from the Counter-Reformation.
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Lions Club “Castel del Monte – Host”

Anno sociale 2006/2007

Presidente Umberto Fracchiolla

 

 

 

Un evento di straordinaria importanza, sicuramente un meeting che ha richiesto, dal Club presieduto dal dott. Umberto Fracchiolla, un imponente sforzo organizzativo, profuso tra grandi disagi e sacrifici, per garantire la presenza di un illustrissimo relatore che per essere tra noi ha dovuto sopportare notevoli disagi di viaggio e problemi di sicurezza.

Presso l’elegante cornice di “Corte Bracco dei Germani” in Corato nella serata del 27 ottobre si è tenuto il meeting “Il contributo dell’Italia alla gestione delle crisi e ai processi di pace”, relatore S.E. l’Ambasciatore italiano in Irak dott. Maurizio Melani alla presenza di numerose autorità Lion ed istituzionali: il Governatore dott. Antonio Onofrio Covella, il Vice-Governatore dott. Elio Loiodice, il Delegato di Zona dott. Giuseppe Cicco, il Presidente Leo Club “Corrado IV di Svevia dott. Donatella Fracchiolla, ospite il Presidente del Lions Club “Ascoli Piceno – Host” dott. Pasquale D’Avella, nonché i Sindaci dei Comuni di Andria e Spinazzola, compresi in una folta cornice di pubblico.

L’ambasciatore Melani ha inteso evidenziare il quadro complesso dell’attività che il nostro Paese ha sostenuto nella partecipazione alle operazioni di pace e di stabilizzazione  politico-militare nella varie aree del pianeta a partire dagli anni ’50 del secolo scorso fino ad oggi. La vocazione dell’Italia a contribuire alla gestione pacifica delle controversie discende dall’art. 11 della Costituzione nel quale si afferma oltre che “l’Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà di altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali” anche che essa “consente alle limitazioni di sovranità necessarie ad un ordinamento che assicuri la pace e la giustizia fra le Nazioni” e che “promuove e favorisce le organizzazioni internazionali rivolte a tale scopo”. Tutto l’impianto dell’art. 11 trova rispondenza nel multilateralismo come cardine fondamentale della politica estera italiana attraverso l’integrazione europea, la solidarietà atlantica, tramite la NATO, e la partecipazione attiva al sistema delle Nazioni Unite, elemento indispensabile della legalità internazionale e dell’impegno collettivo per la sicurezza globale e lo sviluppo.

L’Ambasciatore ha quindi elencato i vari impegni sostenuti dal nostro Paese, con le relative motivazioni, che l’hanno contraddistinto sia in periodi di scarso peso politico internazionale, sia successivamente al riconoscimento del suo fondamentale ruolo nel consesso politico mondiale. Ha quindi ricordato l’Amministrazione fiduciaria della Somalia negli anni 50 per preparare il paese all’indipendenza; la partecipazione, con una unità di sanità militare, in Corea e a quella nel Congo negli anni ’60, fino alla presenza nelle forze di monitoraggio e interposizione in Medio Oriente. Già a partire dagli anni ’50 fu affermata la vicinanza socio-politica italiana ai paesi mediorientali senza trascurare, nello stesso tempo, il solido rapporto di amicizia con Israele. Grazie a questa svolta nei rapporti con quell’area travagliata, negli anni ’80 si è realizzato il salto di qualità del nostro impegno per la gestione delle crisi; da allora, infatti, si è attuata in Libano la prima missione militare di rilevanti dimensioni dalla fine della II guerra mondiale, nel quadro di una risoluzione delle Nazioni Unite.

Nell’ambito dei programmi di integrazione europea, formulati dopo il crollo dell’Unione Sovietica, nella fedeltà alla solidarietà atlantica e nella collaborazione tra Unione europea e U.S.A., si legge l’attuale impegno dell’Italia nella gestione e nella risoluzione delle nuove crisi internazionali. Così il nostro Paese è intervenuto nella stabilizzazione politica dei Balcani, ha partecipato alle iniziative diplomatiche e alle operazioni militari e civili per la soluzione dei conflitti e alla gestione delle crisi in Congo, nel Corno d’Africa, nel Caucaso, in Indonesia, in Medio Oriente, senza dimenticare l’importanza dell’intervento, sostenuto anche dalla nostra Regione Puglia, nell’”Operazione Alba” per la stabilizzazione dell’Albania.

Entrando nel merito della sua attività, il dott. Melani ha sottolineato che tutte le iniziative attuate dall’Italia hanno comportato uno stretto coordinamento tra strumenti diplomatici, militari e per la ricostruzione, nel quale si è ormai sviluppata una consolidata esperienza. Questa esperienza è oggi utilizzata nella missione diplomatico-militare in Iraq. La vicenda irachena aveva fatto registrare al momento del suo avvio nel 2003 una forte divisione nell’ambito della Comunità Internazionale e della stessa Unione Europea attenuata, successivamente, dal coinvolgimento delle Nazioni Unite e dalla circostanze che hanno portato gli U.S.A. a cercare sempre di più il recupero di un approccio multilaterale e la condivisione delle responsabilità con altri paesi. E’ in quest’ottica che l’Italia ha così potuto realizzare, nella provincia di Nassirya, l’obiettivo di poter consegnare a forze irachene adeguatamente formate la responsabilità della sicurezza e quindi di far rientrare in Patria un Contingente che ha portato a termine la propria missione in piena intesa con il Governo iracheno e con gli altri paesi della Coalizione. Ma l’impegno italiano non si esaurisce solo con l’attività politico-militare essendo in attuazione programmi di cooperazione economica e di ricostruzione dello Stato al fine di sostenere la sua stabilizzazione e la ripresa nelle aree attualmente in estrema difficoltà.

Attualmente l’esperienza maturata in Iraq, unitamente alla nostra proverbiale disponibilità verso popolazioni disagiate e sofferenti, hanno motivato il responsabile sostegno alla popolazione libanese nel corso dell’ultima grave crisi nei rapporti con Israele.

A conclusione del suo intervento l’illustre relatore ha confermato che sia il multilateralismo che lo sviluppo di capacità maturate dalla Comunità Europea nella collaborazione con gli Americani, hanno consentito che il ruolo delle forze politico-militari italiane passasse dall’antica attiva vigilanza contro attacchi convenzionali provenienti dall’est europeo, all’attuazione di una forza ad alta proiettabilità, prontezza e professionalità, in grado di partecipare rapidamente e con mezzi adeguati ad operazioni di gestione delle crisi nell’ambito di contesti multilaterali e multinazionali. All’interno di questa forza è emerso come fattore di eccellenza lo strumento costituito da forze speciali dei Carabinieri, specializzate nella gestione di situazioni di transizione dalla fase più propriamente militare a quella del ristabilimento dell’ordine e della ricostruzione. Questo invidiabile assetto operativo, visto in attività in Somalia, nel Balcani, in Iraq e in Afghanistan, viene oggi richiesto e invidiato da tutti.

In precedenza, nell’intervento di presentazione del relatore, il Presidente Fracchiolla ha voluto ribadire, attraverso il ruolo attivo del Club, il nostro piccolo contributo a sostegno dei processi di integrazione e interrelazione in contrapposizione all’effetto disgregante dei conflitti, spesso su base etnica, con le inevitabili conseguenze drammatiche per le popolazioni civili. Lo spirito lionistico è proteso a “rinforzare la coscienza sociale e civica, aperta alle diversità, consapevole ed informata di ciò che avviene nel resto del pianeta”, compresa in un’”ideale Comunità mondiale in cui dipendiamo necessariamente gli uni dagli altri”. Perciò il contributo offerto da questa serata è tutto speso a favore della “promozione di uno spirito di comprensione tra i popoli, per l’affermazione dei principi di buon governo, di buona cittadinanza e del bene civico, culturale, sociale e morale delle comunità”. Un Lions Club, insomma, “attore sociale attento della comunità nazionale e internazionale ed attivo con l’opera diffusa e capillare dei services”.

L’appassionato intervento finale del Governatore Antonio Onofrio Covella ha giusto rammentato a tutti i presenti, che uno dei principali obiettivi del suo mandato è proprio quello di confermare, attraverso l’adozione del motto “Tolleranza e servizio in armonia”, l’impegno ad agire per la promozione di sentimenti di pace e concordia tra i popoli “ai quali tutti dobbiamo tendere con il nostro operato”.

 

 

                                                                                                            Michele Mastrodonato

                                                                                                           Addetto Stampa

                                                                                                           Lions Club “Castel del Monte Host”