J. W. Waterhouse, Eco e Narciso (1903)
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Lions Club “Castel del Monte – Host”

Anno sociale 2004/2005

Presidente Benedetto D’Introno

Serata conviviale del 18/9/2004

 

 

 

Riscoprire l’uomo nella sua essenza più intima, il suo rapporto con la natura, la sua posizione nel territorio in cui vive, la sua storia, le sue necessità vitali, i suoi disagi”

Questo è l’ambizioso programma che sabato 18/9/2004 ha dato ufficialmente inizio all’attività sociale, per l’anno 2004-2005, del Lions Club “Castel del Monte Host”. E’ stato il senso del breve discorso di saluto tenuto dal neo Presidente del Club Benedetto D’Introno, all’apertura dei lavori del primo meeting, svoltosi nella splendida, suggestiva cornice del Park Hotel-Castel del Monte, nuova sede del Club per l’anno in corso, scelta che ha riportato il Club al centro del comprensorio in cui è nato.

Il tema della serata, “Poesia nelle immagini”, è stato scelto in linea con le prospettive e le attività del Club, ribadite dal Presidente nel discorso di apertura: evidenziare il messaggio e lo spirito che animerà l’azione del nuovo Consiglio Direttivo e rappresentare metaforicamente il percorso che si vorrà svolgere in quest’anno sociale, alla riscoperta dell’uomo con le sue esperienze, le sue problematiche, il suo vissuto e le sue speranze, attraverso le sue opere e la sua operosità nel relazionarsi con il mondo esterno e le sue manifestazioni socio-economiche ed esistenziali.

     Illustri relatori della serata sono stati il Prof. Luca De Napoli e Sua Ecc.za il Prefetto di Bari dott. Tommaso Blonda.

Il Prof. Luca De Napoli, comunicatore pubblicitario, specialista di comunicazione, tecniche di stampa, grafica editoriale e fotografia, ha relazionato sul tema: “Il Mediterraneo finisce là dove finisce l’ulivo”.

La relazione, arricchita da fotografie raccolte in successione filmata, ha posto in luce sia la contrapposizione tra il Mediterraneo con tutte le sue suggestioni e la terra che lambisce, ricca di tradizioni contadine,  sia la loro intima fusione in una unica entità, la nostra straordinaria regione.

Due sono state le opere dell’artista della fotografia, mostrate ad un pubblico attento ed entusiasta:

Terre di mare, approdo in Puglia: come un viaggio spazio-temporale intorno alla Puglia, vista dal mare.

In questa opera il relatore con la sua arte fotografica ha fissato in un momento di vita, quasi congelate nella foto, sensazioni, sentimenti, situazioni, sogni e pulsioni umane di fronte allo scorrere del tempo e allo spaziare dello sguardo verso paesaggi di suggestiva bellezza e di grandiosità storico-architettonica. La ricerca fotografica così efficace nell’illustrare il rapporto tra gli elementi della natura, che nella nostra terra sono così pienamente espressi, diviene visione empatica della realtà che ci circonda attraverso la successione narrata di “istanti fotografici” descritti come metafora della vita.

“Terre di mare” è il racconto di un “approdo” in Puglia, un itinerario tra il fantastico e il reale che “nascendo dal Gargano e dalle Isole Tremiti muore nello Ionio in vista di Taranto snodandosi lungo tutta la costa”, vivendo istante per istante, scoglio per scoglio, spiaggia per spiaggia, porto per porto, tutte le suggestioni odierne e il sapore antico che possono offrire le nostre coste e le nostre terre. Una esperienza fissata, come sublime sintesi poetica, negli attimi fotografici di un maestro capace di esaltare la bellezza e la varietà di un territorio gettato nel Mediterraneo, un mare che ha chiesto fatica e lacrime in cambio di frutti preziosi: storia, civiltà, diritto, religiosità, integrazione razziale, traffici commerciali e sviluppo economico.

Nella seconda opera, il cortometraggio “Segreti scolpiti – Ulivi di Puglia”, si apprezza il senso della citazione di Fernand Braudel, scelta dell’autore come tema della relazione: “Il Mediterraneo finisce là dove finisce l’ulivo”. Specialmente nelle nostre terre, come per altro in ogni angolo di Mediterraneo, come forte è il legame per il mare, così è vivo e sentito fortemente il rapporto del territorio e della sua gente con la forte e secolare immagine dell’ulivo, straordinario “sovrano”, simbolo e testimone della storia e della vita contadina, espressione dunque della nostra civiltà e delle nostre capacità, esempio di una natura ad un tempo aspra ma così feconda. Questa opera è quindi impregnata della metafora delle radici contadine dell’uomo pugliese e il senso di appartenenza alla sua terra.

L’opera di De Napoli vive costantemente del dualismo tra terra e mare, che è il dualismo tra ciò che si è e ciò che si vorrebbe essere, un incessante susseguirsi di pulsioni che si alimentano a vicenda, come se l’ulivo traesse nutrimento affondando le sue radici nelle azzurre acque dell’Adriatico, come se la ricchezza del mare si trasformasse nel più prezioso dei frutti della nostra terra così immobile ma così maestoso.

E’ un po’ la metafora della simbiosi tra la secolare laboriosità contadina e lo spirito libero del marinaio, del pescatore, del mercante.

Per questo il “Il Mediterraneo finisce dove finisce l’ulivo”, perché queste due entità non possono esistere divise tra loro, perché la ricerca della libertà e dell’avventura non può prescindere dalle radici della storia e della esperienza. Questo è il nostro Mare e questa e la nostra Terra. E la poesia che traspare dell’opera fotografica del Prof. De Napoli rende della nostra terra una immagine si suggestiva bellezza e di struggente memoria.

 

La sintesi poetica che un’opera fotografica esprime è stata sottolineata nel breve ma intenso e appassionato intervento del Prefetto di Bari, Sua Ecc.za dott. T. Blonda, che partendo dalle sue prime esperienze di fotografo amatore è riuscito a soddisfare il desiderio di narrarsi e di narrare le “cose della sua terra” usando il linguaggio sintetico della fotografia, che è arte e poesia, come il linguaggio letterario o musicale. La fotografia, per il dott. Blonda, è senso della ricerca profonda delle cose, anche le più semplici, che hanno segnato la nostra vita fin dalla fanciullezza, estrapolandone il loro significato e descrivendolo su una pellicola fotografica. Ed è sull’opera fotografica che, tornando ad osservarla anche dopo anni, si possono riassaporare sensazioni e struggenti ricordi che il tempo non può cancellare. E’ quindi il senso e la funzione della cosiddetta “Poesia delle immagini”.

 

Alla fine delle due relazioni, a chiusura della serata, dopo la consegna degli attestati di rito agli illustri ospiti, l’impegno a continuare l’attività intrapresa dal Club, nel rispetto dei suoi proponimenti, è stata ribadita sia dal Presidente B. D’Introno, che dal neo-nominato Presidente della II Circoscrizione Enzo Mastrodonato la nomina del quale è andata a premiare la costanza e la continuità del Club “Castel del Monte – Host” nel perseguire gli ideali lionistici.

 

                                                            L’addetto Stampa Lions Club “Castel del Monte-Host”

                                                                                         Michele Mastrodonato