Supper at Emmaus (1602) National Gallery, London. Caravaggio. Another masterpiece of Christian art from the Counter-Reformation.
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 Lions Club “Castel del Monte – Host”

Anno sociale 2004/2005

Presidente Benedetto D’Introno

 

 

Un proverbiale bagno di folla ha presenziato, nel monumentale e suggestivo scenario della Cattedrale di Andria, ad uno degli eventi più affascinanti ed interessanti che i Clubs Lions del nostro territorio hanno potuto e saputo organizzare, svoltosi con la collaborazione e il patrocinio della Diocesi di Andria e della Commissione Speciale Diocesana per la “Sacra Spina”.

Ospite il celeberrimo Prof. Antonino Zichichi, sotto la sapiente e infaticabile guida del Presidente di Circoscrizione, Enzo Mastrodonato, i Lions hanno saputo accogliere, con una straordinaria partecipazione della cittadinanza andriese, l’illustre fisico che ha tenuto una conversazione, quasi una lezione magistrale, su un tema di grandissima e sentita attualità in concomitanza con l’atteso evento sacro legato alla Sacra spina custodita nella Cattedrale: Scienza e fede: la grande alleanza.

   Si conosceva la profonda religiosità dello scienziato ma nella serata si è potuto verificare la grande capacità di correlare tra loro le “grandi conquiste della nostra esistenza”: la Scienza e la Fede, così distanti tra loro quanto riconducibili ad uno stesso grande autore: Dio.

Attraverso considerazioni che hanno denotato la enorme conoscenza della materia scientifica oltre che la sottile applicazione di concetti filosofici particolarmente attinenti, il Prof. Zichichi ha tenuto soggiogati tutti i presenti, con la sua oratoria di così difficile comprensione, ma esemplificata con paragoni estremamente fruibili, per circa un ora, trascorsa senza la possibilità di essere distratti dalla grandiosità architettonica dello scenario che accoglieva la serata.

Lo scienziato ha svolto un percorso ideale attraverso i secoli per illustrare quel che era l’approccio dei popoli antichi nei confronti della Scienza, secondo le teorie filosofiche contemporanee, fino ad arrivare alla celebrazione del pensiero di Galileo, senz’altro il padre della Scienza moderna.

Se si vogliono cercare le verità fondamentali esse si devono cercare nella materia, nello studio della terra, delle pietre, delle stelle. Queste verità sono espresse, come impronte del creatore, nelle leggi fondamentali della natura alla quali Galileo lavorò per tutta la vita. Così nacque la scienza!

Già i Cinesi 5000 anni fa studiavano le stelle perché convinti che conservassero le leggi del mondo, ma non riuscirono ad applicarvi un metodo scientifico. I più “progrediti” Greci ritenevano che bastava essere intelligenti per capire il mondo.

Galileo iniziò la grande stagione degli esperimenti che avevano la finalità di fornire prove certe e risposte esaurienti ai grandi quesiti posti dall’uomo nello studio sulla natura, dare altresì soddisfacimento alle pulsioni della “grande cultura” poggiando le sue teorie su due pilastri fondamentali: il rigore e la riproducibilità (valore intersoggettivo).

La logica galileiana riconobbe nell’uomo l’unica forma di materia vivente dotata di ragione in virtù di alcune sue importanti proprietà:

  • il linguaggio scritto inteso come memoria collettiva permanente;
  • la logica rigorosa espressa dagli assiomi della aritmetica e della geometria.

Entrambe supportano la Scienza che, secondo Galileo, è la logica che regge tutto ciò che esiste. Ma la Scienza prevede e spiega rigorosamente tutto o esiste qualcosa o qualcuno che rende tutto inattendibile? E le dimensioni di tempo e spazio sono reali (come riteneva Kant) o piuttosto devono ritenersi una o entrambe immaginarie? e possono essere separabili?

Dopo una lunga serie di esempi, mutuati dalla esperienza scientifica di Galilei e degli scienziati successivi, che rendono assolutamente aleatorie le ipotesi più rigorose, la risposta del Prof. Zichichi a queste domande è una sola: “Spazio e tempo non sono separabili”, ma a questa conclusione non sono giunti gli scienziati. E’ la prova che Qualcuno più intelligente di noi ci aveva pensato; “Colui che ha fatto il mondo è più intelligente di noi” (Galileo).

E Galileo conclude che l’unica logica possibile è quella del Cielo, creatore del visibile e invisibile poiché non basta il rigore logico per spiegare le cose della natura in quanto nessuno può spiegare come Dio ha fatto il mondo. Nessuna scoperta scientifica può essere portata per mettere in dubbio l’esistenza di Dio creatore.

Secondo il fisico Zichichi i valori della Scienza sono in linea con i nostri valori di credenti, pur essendo forte nella nostra stessa esistenza la contrapposizione tra il “trascendente” (che è l’atto di Fede, il “Credo”) e l’”immanente” (interesse della Scienza). Il trascendente, ad esempio, non conosce il tempo che è una misura dell’immanente, secondo cui tutto è riconducibile ad una misura, alla necessità di regolamentare la natura, di evitare il caos o quantomeno di ridurne l’entità. E allora la Scienza nell’immanente deve ipotizzare qualcosa di caotico che ci ha generato.

Nella contrapposizione tra le due entità si consuma il dilemma tra il “dimostrabile” e l’”intangibile”, il contrasto tra ateismo e fede: la Scienza non può dimostrare che Dio non esiste; “se la Scienza scoprisse che Dio non esiste, non ci sarebbe più Dio”; l’immanente non può dimostrare l’inesistenza del trascendente altrimenti non esisterebbe più la contrapposizione tra le due entità (è in sostanza il concetto filosofico che esprime il dualismo tra tesi ed antitesi). La Scienza dovrebbe pertanto essere asservita allo studio di entrambe le entità!

Ma la Scienza è una perché esiste una sola Logica, e questa ha un solo Autore. A queste conclusioni, in verità prima del pensiero galileiano, era giunto S. Agostino che riteneva necessario un atto di Fede, credere, cioè, che tutto ciò che esiste è riconducibile a Dio. Al contrario, per l’ateo tutto ciò che esiste si riduce nell’immanente, è, quindi, un atto di fede nel nulla; perciò la Scienza sarebbe costretta a negare l’esistenza di un Dio.

La Scienza, secondo Zichichi, dimostra che siamo figli della Logica e che questa non è stata inventata da noi. La sua funzione è lo studio della natura, come sostengono gli atei o di tutto il creato, come, invece, ritengono i credenti. Ma l’Autore del mondo e della sua logica è lo stesso. Perciò l’atto di fede nella sfera trascendentale è un fatto incontrovertibile, irrinunciabile. Il contrasto tra il “trascendente” di S. Agostino e l’”immanente” di Galileo è superato dalla “grande alleanza” tra Scienza e Fede, entrambe sulle stesso piedistallo di valori: la Scienza al servizio della Tecnica, la Scienza al servizio della Fede, perché, come sostenuto dal nostro grande pontefice Giovanni Paolo II, “Scienza e Fede sono entrambe dono di Dio!.

Questa citazione finale ha chiuso, sotto un lungo scrosciare di applausi, la dottissima relazione del grande scienziato che inevitabilmente ha creato forse un po’ di confusione nella gente comune, alcuni dubbi in altri, ma che ha sancito una volta di più l’inscindibile legame tra la nostra esperienza quotidiana e la ricerca di una spiritualità da cui oggi non si può prescindere.

La certezza di noi Lions di aver contribuito ad offrire alla Città di Andria una occasione irripetibile di connubio tra Scienza, Cultura e Fede, in un momento così pregno di spiritualità che gli andriesi stanno vivendo, rende entusiasmante ed appagante lo sforzo profuso: è il senso e la nostra natura lionistica accettare queste grandi sfide e portarle a compimento.

 

 

                                                                             Michele Mastrodonato

                                                                                                  Addetto Stampa

                                                                                     Lions Club “Castel del Monte Host”