Raffigurazione pittorica di pablo Picasso intitolata 'Donna con capelli biondi'.
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Il primo meeting conviviale dell’anno sociale 2008-2009 del Club Castel del Monte – Host ha visto il ritorno del Club nella sua cornice più ideale e suggestiva, ai piedi del maniero federiciano per antonomasia, per dare risalto al ruolo della donna; peraltro, proprio nel lionismo pugliese, il prossimo anno sociale vedrà le donne protagoniste a livello distrettuale e nel nostro Club.

Il 21 novembre, ospite del Club, guidato quest’anno dall’Avv. Michele D’Ercole, il Prof. Avv. Armando Regina, chiarissimo docente universitario, alla presenza dell’immediato Past-Governatore Elio Loiodice e della Delegata di Zona Giovanna Ventura Chiapperini, ha intrattenuto i soci infatti su “Le donne nel Novecento e nell’Assemblea Costituente”.

Regina ha subito evidenziato che intorno alla questione femminile nel secolo scorso si sono sviluppati i più importanti fenomeni sociali. I primi anni del Novecento, caratterizzati da notevoli tensioni, assistettero alla fine dell’economia agraria e al sorgere della società industriale, espressione di un processo produttivo dei beni in breve tempo, grazie alla modernizzazione che aveva nella catena di montaggio lo strumento essenziale. Come conseguenza si verificarono i primi rapporti o scontri tra capitale e lavoro, con l’insorgenza e il consolidamento dell’ideologia marxista. Ma se da un lato il Socialismo produsse nella sua evoluzione movimenti complessi quali il Comunismo e il Leninismo, nel mondo liberal-cattolico si venne determinando quel dibattito ideologico-culturale che condusse alla nascita del nuovo Partito Popolare e poi ancora alla Democrazia Cristiana.

In questo svilupparsi e contrapporsi delle due ideologie quale fu il contributo delle donne? Da uno sparuto drappello di protagoniste della vita sociale, prima del fascismo, impegnate nell’organizzazione di gruppi socialisti, emersero personalità quali la Rita Montagnani, la Teresa Noce, la Maria Guidi. Esse, tuttavia, non potevano che esprimere un generoso impegno, a confronto di ben più organizzati moti femminili per l’emancipazione delle donne lavoratrici, già presenti negli Stati Uniti d’America che portarono all’approvazione, nel lontano 1919, dell’emendamento che concedeva il diritto di voto alle donne. Solo nell’immediato secondo dopoguerra tale riconoscimento sarà esteso alle donne italiane. In quegli anni si iniziò a dibattere sul ruolo della donna legato esclusivamente alla funzione domestico-familiare, al contrario dell’uomo che era il gestore indiretto ed unico sostegno economico per la vita familiare. Nel 1975 il nuovo Diritto di famiglia consentì finalmente la gestione condivisa della famiglia, sancendo la pari dignità e opportunità tra i due sessi.

Nella storia del nostro Novecento, secondo Regina, la donna dei primi anni era apparentemente assente ma certamente non avulsa dal contesto dell’epoca specie nei tempi successivi alla disfatta di Caporetto. Lo stesso Mussolini ne celebrò la sua funzione nell’ideologia fascista, rappresentandola nella figura della donna “Romana” e integrandola nelle organizzazioni femminili fasciste. La sua stessa vita fu in molti aspetti influenzata dalla figura delle sue donne, dalla colta Maria Sarfatti alla docile Claretta, senza dimenticare il rigore di Donna Rachele.

Con il secondo dopoguerra cambia un po’ il rapporto umano tra le persone. Finalmente il riappropriarsi delle libertà individuali è l’anima del progresso in Italia. Le donne così riescono ad entrare nell’Assemblea Costituente; sarà sancita nel 1942 tra l’altro la concessione del voto alle donne. Il suffragio alle donne viene così vissuto come l’inizio di una emancipazione che porterà finalmente le donne a diventare co-protagoniste nel mondo del lavoro e della politica. Così le donne, nonostante i tempi, parteciparono in buon numero, ai lavori della stessa Assemblea Costituente, (Regina è riuscito ad elencare tutte le 21!); con le garanzie costituzionali, negli anni a seguire, vennero superate le preclusioni riservate alle donne che entrano nella Magistratura e in altri ambiti allora esclusivamente appannaggio degli uomini. Le garanzie furono successivamente estese alla regolamentazione legale nel rapporto tra i due sessi. Lo stesso reato di adulterio fu dichiarato incostituzionale, dopo la dichiarazione d’incostituzionalità del reato di concubinato, e,comunque, con una decisione, in realtà, contraria ad altra emessa soltanto qualche anno prima.

Con l’istituzione del divorzio e con il nuovo Diritto di famiglia del ’75 il rapporto tra i due coniugi ha raggiunto quella parità ed uguaglianza sostanziale per le quali generazioni di donne si sono impegnate.

Concludendo Armando Regina, porgendo il dovuto omaggio a tutte le donne presenti, ha confermato che la storia del ‘900 è “andata in parallelo con la storia del ruolo della donna grazie alla quale alcune conquiste le abbiamo conseguite proprio per la necessità di raggiungere l’eguaglianza tra i due sessi”.

La serata è stata conclusa dal saluto dell’immediato Past-Governatore Elio Loiodice il quale ha voluto sfruttare la bella serata per consegnare con piacere la Melvin Jones Fellow al nostro carissimo amico Benedetto d’Introno, il cui impegno nel raggiungimento degli obiettivi posti dalla Sight First 2, ha dato lustro a tutto il nostro Club.

 

 

Sunto della serata

Il 21 novembre 2008, ospite del Club Castel del Monte – Host, guidato quest’anno dall’Avv. Michele D’Ercole, il Prof. Avv. Armando Regina, alla presenza dell’immediato Past-Governatore Elio Loiodice e della Delegata di Zona Giovanna Ventura Chiapperini,  ha tenuto una relazione su “Le donne nel Novecento e nell’Assemblea Costituente”.

Regina ha evidenziato che intorno alla questione femminile  nel secolo scorso si sono sviluppati i più importanti fenomeni sociali. Nella storia del nostro Novecento la donna dei primi anni era apparentemente assente ma certamente non avulsa dal contesto dell’epoca. Con il secondo dopoguerra le donne così riescono ad entrare nell’Assemblea Costituente; sarà sancita nel 1942 tra l’altro la concessione del voto alle donne. Il suffragio alle donne viene così vissuto come l’inizio di una emancipazione che porterà finalmente le donne a diventare co-protagoniste nel mondo del lavoro e della politica.

 

Michele Mastrodonato

Addetto Stampa

L. C. Castel del Monte – Host