Martello giudiziario mostrato adagio su un tavolo in mogano.
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Lions Club “Castel del Monte – Host”

Anno sociale 2004/2005

Presidente Benedetto D’Introno

 

 

Si è tenuto in Trani, con una nutrita partecipazione di soci appartenenti ai Club “Trani – Host”, “Trani – Giustina Rocca” e “Castel del Monte – Host”, un intermeeting di grande interesse per l’argomento trattato. Introdotto dal Presidente del Club ospite, dott. Paolo Marrone, è intervenuto il Prof. Avv. Armando Regina, socio del Lions Club “Bari – Svevo”, componente dello Staff del Governatore Distrettuale, responsabile del Tema operativo distrettuale “Strategie e interventi nel settore culturale”, intrattenendo i presenti relazionando sul tema “Certezza e incertezza del diritto”.

Si è trattato di una relazione che ha coinvolto e appassionato tutti i convenuti, esperti di diritto e non, grazie alla straordinaria capacità dell’oratore che ha saputo esporre con una precisione, competenza e ricchezza di contenuto, insieme alla estrema disinvoltura nel rendere piacevole e facile la comprensione del tema dai meno esperti, compreso chi scrive, usando un linguaggio semplice ed ironico, stimolando e suscitando, a tratti, l’ilarità della platea.

Prima che se lo chiedessero i presenti l’Avv. Regina si è posto il quesito fondamentale: “Come va la tutela dei diritti nel Paese? C’è più certezza o incertezza del diritto?”  La relazione si è così snodata, utilizzando una lunga serie di esempi, attraverso considerazioni sull’approccio del cittadino di fronte alle leggi ed esaminando tutte le possibili ipotesi di incertezza di fronte alla legislazione attuale.

Regina ha suddiviso tra i vari attori della scena giuridico-legislativa compiti, responsabilità, aspettative e difetti. Per il giurista barese, il cittadino deve avere interesse a capire in quale sistema alberga il “virus” dell’incertezza del diritto, onde poter valutare le sue possibilità di comprendere e sminuire il proprio disagio, evitando di restare vittima del disequilibrio nell’esercizio del diritto, difetto nel quale spesso  si è portati a cadere. D’altra parte ogni cittadino è impegnato nell’applicazione della legge: è questo, infatti, un momento fondamentale, una regola ferma del vivere civile.

Passando dalla parte del legislatore, è suo preciso compito formulare e promulgare leggi che siano chiaramente espressive di un equilibrio giuridico che sappia tutelare e responsabilizzare il cittadino nei confronti della società.

Si è tra l’altro puntato il dito sull’abuso del Decreto Legge a cui il legislatore ricorre spesso con la quasi certezza di una ripetitività nella presentazione dello stesso decreto. E’ questa una della principali fonti dell’incertezza del diritto: infatti considerando che il D.L. decade se non viene convertito in legge entro 60 giorni, è evidente che il diritto sancito dal decreto viene goduto solo nel periodo di validità. Ciò comporta una incongruità temporale nel godimento di diritti, o nell’osservanza di doveri, distribuiti in maniera difforme nell’ambito sociale a cui il D.L. si rapporta. Oltretutto la decadenza del D.L. dopo 60 giorni sminuisce l’importanza del principale requisito che ne determina la formulazione: l’urgenza o l’emergenza.

A questo punto l’avv. Regina ha formulato diverse ipotesi di incertezza discutendole con il pubblico e avvalorandole con esempi chiarificatori:

inizialmente ha posto il problema dell’“uso distorto nei poteri di legiferazione” (e il suddetto ricorso al D.L. ne è un esempio); ha successivamente introdotto il concetto di “normazione schizofrenica”, aspetto patologico del diritto, grazie alla quale le norme nascono nel migliore dei modi ma con immediatezza vengono già corrette o assestate. Attualmente, inoltre, si assiste da parte del legislatore ad una “smania modificativa dei grossi impianti normativi” in vari settori della vita pubblica, ad esempio la riforma del diritto del lavoro o quella del diritto di famiglia: tutto si vuole riformare in omaggio ad una modernità che molto spesso non trova il cittadino pronto a recepirne il messaggio, anzi a volte ne coglie l’aspetto persecutorio (le novità spesso non sono gradite). Sono note le problematiche connesse con il nuovo Diritto del Lavoro di cui la “Legge Biagi” ne è espressione o il disaccordo sociale che evoca il tentativo di riforma delle pensioni.

Altra ipotesi di incertezza ben più difficile da contenere è quella che deriva dalla difficoltà nell’applicazione della Legislazione comunitaria. Le leggi comunitarie sono spesso in contrasto con la forte cultura legislativa nazionale, per evidenti motivi storico-culturali e sociali; ciò rende confuso l’approccio del cittadino italiano a problematiche codificate da leggi di respiro extranazionale, sentite quindi lontane dalle sue esigenze.

L’Avv. Regina si è quindi soffermato sul ruolo del Sistema giuridico nell’educare i suoi operatori, nonché il cittadino comune, alla giusta interpretazione della legge al fine di non generarne incertezze nell’applicazione e nella fruibilità. La legge va “conosciuta e applicata secondo il significato letterale del testo” evitando interpretazioni viziate da convinzioni personali o da formazione culturale. Solo così si accresce nel cittadino la certezza del diritto. L’interpretazione deve essere autentica, generale e non specifica. Spesso, infatti, l’applicazione di una legge in un caso singolo, da cui ne discende l’emanazione di una sentenza, determina una difformità nell’interpretazione letterale del suo testo, che crea a sua volta la percezione dell’incertezza di un diritto che si credeva sancito dalla stessa legge. In sostanza una sentenza, frutto dell’interpretazione di una legge, non può cambiarne il senso interpretativo generale, la sentenza non cambia la legge essendo, essa, applicabile al caso specifico. La sentenza, quindi, non potrebbe e non dovrebbe “fare giurisprudenza”. Il desiderio del legislatore, del giurista, del cittadino è quello di sentirsi sicuri della validità delle proprie posizioni di fronte alla legge: chiara formulazione, equilibrata interpretazione e attenta applicazione nel rispetto della legalità.

Seguitando a citare vari esempi mutuati dalla sue esperienza di giurista il “nostro amico” Armando Regina ha portato a termine la sua relazione esortando il cittadino “a vivere la legalità con la responsabilità di vivere secondo i precetti che discendono dalle leggi e a riappropriarsi della condizione di soggetto attivo nella applicazione della legge”.

Prima della conclusione del meeting è intervenuto il Magistrato tranese dott. Paracampo che con la sagacia e l’ironia che lo contraddistingue ha interessato e a tratti divertito, malgrado l’ora tarda, la ancora attenta platea con esempi e racconti tratti dalla sua decennale esperienza professionale.

I saluti conclusivi dei Presidenti di Club intervenuti e del Presidente della II circoscrizione, Enzo Mastrodonato, hanno posto termine ad una serata che, con un tema di grande impegno, ha riconfermato i buoni rapporti tra i Club di questa circoscrizione e ha manifestato la giusta riconoscenza per un relatore che rende lustro a tutto il distretto 108Ab.

 

                                                                                     Michele Mastrodonato

                                                               Addetto Stampa Lions Club “Castel del Monte-Host”